UOMINI DI M.

Asciutto, vigoroso, arso dal sole;
spesso di modi parco e di parole,
per quella sua esistenza un po’ romita,
il marinar che passa la sua vita
in eterno, continuo navigare,
lo si volle chiamar “uomo di mare”

Colui che usa passar la vita intera
in montagna, sui laghi od in Riviera,
tra òrge, danze, tra ricevimenti
ed altri mille ancor divertimenti
pel suo costume ozioso ed errabondo,
lo si volle chiamar “uomo di mondo”

E quegli ch’è per molta scienza dòtto,
per il quale lo studio e’ ininterrotto;
l’individuo d’ingegno e di cultura,
che il saper, piu’ d’ogni altra cosa cura:
con tèrmine ossequioso e riverente,
lo si volle chiamar “uomo di mente”.

Ma quegli che ha a che far con gli escrementi
di verri, di bovini ed altri armenti,
con lo sterco dei polli in mezzo all’aia,
con la stalla, il porcil, la concimaia,
per far che il detto il suo valor non perda,
dovrebbesi chiamar “uomo di m…!”

O’Brien Olmeda

da "Rime raccolte sul greto"

 
 
 
 

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