A MIA MAMMA

Camminavo con passo incerto e lento
vagando triste nella notte oscura,
sotto la pioggia,tra il muggir del vento
era sconvolta e scossa la natura.

Ma ancor più tremenda,internamente
una tempesta mi mordeva il cuore,
era un impeto d'ira travolgente,
un intrecciarsi di odio e di dolore.

In quella notte cupa ed infinita
mi apparve il mondo e tutto ciò ch'è in esso,
allora cominciai ad odiar la vita,
cominciai ad avere orrore di me stesso.

Su dal cuore mi saliva il pianto,
il volto mi bruciava come fiamma,
e,per la prima volta dopo tanto,
piangendo mi ricordai di mamma.

Di mamma mia ch'è morta,al cimitero;
di mamma che per anni io scordai,
che invano attese,con il mio pensiero,
una preghiera,che non dissi mai;

E vidi il camposanto,la sua croce,
le man protese,il lacrimante giglio,
vidi lei,udii che la sua voce
quasi implorando mi chiamava ...figlio!

Allor,la vita,il mondo, l 'universo,
tutto dal mio pensier s'allontanava,
io rivedevo ciò che avevo perso,
io ritrovavo ciò che mi mancava.

Poi,vidi passar negli occhi suoi,
un lampo di dolor mesto e fugace,
dissi: Mamma, perdonami se puoi,
mamma sospirai, riposa in pace.

 

O’Brien Olmeda


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